1.3.13

2013 anni.


In questi giorni pensavo da quanta enfasi, attenzione mediatica, letture storiche e filosofiche, venivamo sommersi dalle televisioni, dai giornali. Tutti a cercare di capire e di spiegare i perchè di un ritiro del Papa. Sopratutto l'evento è stato ricordato come storico. Seicento anni fa, tanto è passato dall'ultima volta che un Papa se ne andasse dal soglio, senza essere per forze disteso dentro una bara.
Premettendo che a me, personalmente, non me ne può fregare di meno, della Chiesa, dei cattolici, del Papa, di Dio e di quelli che ci credono, e che ho pure avvertito una certa noncuranza generale tra la gente (comunque il Papa, anzi l'ex Papa, di fame non muore, la gente magari deve iniziarsi a preoccupare), mi ha fatto specie questo tentativo forzato di trasmettere la cosa come un evento fuori dal mondo terreno, speciale, provando a dargli quelle emozioni che Dante ha lasciato impresso meglio di chiunque altro nella descrizione di Celesitno V, facendolo peraltro come 'na chiavica, mentre ai giorni nostri il tentativo era contrario.  Appunto, premettendo tutto ciò, mi sono fissato su come è vecchia la Chiesa. L'Istituzione Chiesa. 2013 anni di vita. Tutto è cambiato in questi ventuno secoli. L'Impero, i comuni, le Signorie, la monarchia, la musica, i luoghi, le città, i mezzi, i vestiti. La Chiesa invece resiste, ogni tanto si è riformata, ma la parola riforma sottintende non un cambiamento ma una forma che segue la precedente, altre volte si è controriformata, perchè andava meglio prima, ma l'Istituzione è sempre quella. La lingua della liturgia sempre quella. Dio, Gesù Cristo, la Madonna, gli apostoli, sempre gli stessi. Qualche santo nuovo, sempre meno, qualche canzone nuova dei Boy scout, e poco altro. 
E allora ho pensato che Benedetto XVI, semplicemente, si sia levato di mezzo come un qualsiasi vecchio amministratore fa nella sua azienda, nel suo posto di comando. Si sia stancato. 
Me lo immagino seduto in una sedia, quasi cecato, mentre gli dicono che il Card. tal dei tali aveva fatto sto guaio, che ce stavano i froci che sfilavano per Roma, che l'altro s'era inculato i soldi, che bisognava andare a trovare i fedeli a Cuba, e poi in Messico, e che a un certo punto lui abbia iniziato a rispondere semplicemente che era stanco, e se ne sbatteva il belino dei froci, dei preti pedofili, dei preservativi, di Casini e di Bagnasco. 
"Ma non può rispondere così Sua Eccelenza! Lei è il Papa!" 
"E sai com'è? Mi sono rotto il belino di fare il Papa. Mi dimetto. Sceglietevene un altro."
Certo, forse pure twitter gli deve aver dato una bella botta, scoprire di colpo che la Chiesa ha 2013 anni ed è impotente contro quello che più spaventa un religioso, un evangelista che deve evangelizzare, l'indifferenza. Perchè una volta il nemico era l'ateo, il comunista, l'ebreo, il mussulmano, ci doveva essere uno scontro, in cui il mio potere batteva il tuo. In 2013 anni ne ha passate di tutti i colori. Le persecuzioni, il Colosseo, le catacombe, i Longobardi, Attila, Carlo Magno, l'Islam, le Crociate, i guelfi e i ghibellini, e mi fermo qui. Ma contro l'indifferenza non c'è niente da fare. La Chiesa, dopo 2013 anni, è talmente vecchia, che è caduta piano piano nell'ignavia del mondo reale, quello sociale, dove non ha più una reale importanza. E' rito e abitudine. Ha potere, molto, mantiene la sua posizione, non crollerà di certo, ma non c'è niente di eccezionale, ma molto di umano in un uomo, che con impertinenza fa notare a tutti che ormai solo gli sfiammati credono che il Papa sia scelto da Dio e parli con lui. Aspettiamo quello nuovo, sperando che se intende riformarla sta Chiesa, si parla di questo, almeno parta dalla parola di Cristo, che avrà pur 2013 anni, ma dimostra di meno, molto di meno degli anni che ha. 

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